Comincia da un amore grande, grande e sofferto, ricreato mille volte dal nulla, ma sempre vivo, rosso come il vino, come la passione che lega…Lui, per avvicinarsi a lei, ogni volta che imbronciava, sceglieva una bottiglia di vino dalle cantine.
Cantine sudate, amate come il mosto, “con il suo acro odore di antico dove rimembra il cor”.
Evocati fantasmi della coppia abbracciata che balla sulla mia rotonda, con drappi di seta, lei volteggia, ignara di chi assiste. Vissero nell’ ’800 , vissero di quell’amor vissuto di nascosto nel ballo, perché lei era amante e amata; lui aveva otto figli, di cui due morti, moglie “donna Carmina”.
S’innamorò delle carni chiare della contessa, lei curiosa di vedere tanta forza, virilità di uomo di campagna. Gli concedeva un ballo all’anno nella festa del vino che si teneva sul posto più alto di quel luogo santo. Dopo aver pigiato a piedi nudi nelle botti l’uva, solo una volta, lei si concesse, travestita, s’intrufolò e lui l’amò lì in… Intrecci.
Scorrere verso l’alto