Legàmi antichi che il tempo crea, inerzia, tutto è fermo all’istante, siamo la stessa persona di ieri, quella di oggi, siamo esseri infiniti pieni di luce e la morte non esiste.
Da piccola creava legami, con gli uccelli, con i fiori, con le cose…
Aveva già scelto di essere evanescente, goffa e indecisa, non voleva attirare attenzione su di sé. Il suo scopo era comprendere il perché delle cose, dei numeri infiniti. Ammirava “donna Carmina”, la trisavola conosceva la propria anima, era la stessa!
Doveva compiere il destino, doveva far capire a suo figlio che l’amore è amore, che non doveva ricordarsi di questa vita, di come erano andate le cose, ma dell’altra, quando aveva amato la contessa nei tini. Lei, di classe, bella dama evanescente; lui, fisico forte, ballano ancora alla festa del vino sotto occhi ignari, con l’anima triste aspettano che l’unica goccia di sangue che avevano diventi amore.