Appigli appigli, ogni nodo era inciso nella mente. Avrei voluto essere io al suo posto…
Attorcigliavi i miei pensieri, arroventavi il cuore…
Io continuavo a cestinare le lettere con il tuo nome, ad osservare la tua lotta estrema…
Stavi lì, ferma. Ti nutrivi del mio amore e millenodi si formavano In mille rughe che solo io potevo ammirare. Racchiusa nella mia mano e non poterti toccare per mille anni ancora ad attendere che si sciogliessero Millenodi.
Procuri in me pensieri roventi che io stesso non riesco a contenerli. Sono nella confusione più assoluta.
Voglio fermarti e scuoterti dal mio amore che ti rende prigioniera. Intanto, continuo a scrivere il tuo nome su un pezzi di carta e cestinarli nel mio cuore.
Avverto il tuo disagio e racchiudo il tuo dolore nella mia mano, nonostante tutto, siamo prigionieri in mille nodi di un’ amore folle. I tuoi pensieri assumono forme strane, fantasie dove io non ne faccio parte.
Annuisco e voglio accaparrarmi quella parte di te… quella che io non riesco a debellare.
Quella che senza di me, non potrà mai esistere nelle tue fantasie, perché sono il fuoco che le alimenta.
Voglio sapere tutto di te, i tuoi pensieri, voglio respirare attraverso la tua gola, il tuo naso.
Il mio amore è malsano.
Il mio amore è prigioniero.
Il mio amore è sabbia negli occhi,
È vento secco e gelido che trafora le ossa.
Il mio amore è un millennio contenuto in una tua ruga, che è maledetta nel mio essere forma mille nodi di te.